Lo squat è considerato a ragione un movimento fondamentale, base di ogni altro movimento.Il re degli esercizi per la parte inferiore del corpo, sia con obiettivi di forza o ipertrofia.

E’un esercizio multiarticolare dato che coinvolge in particolare tre articolazioni: caviglia, ginocchia, anca. Importante è anche la tenuta di schiena e di addome, fondamentale quando si è sotto carico.E’ quindi un esercizio full body a tutto tondo e un pattern motorio fondamentale, dato che viene usato anche come test valutativo di eventuali squilibri di mobilità e forza.

Molti dicono che è innato dato che i bimbi lo eseguono alla perfezione, e ciò è verissimo!

E’ infatti un movimento primordiale e di base ed i bimbi lo riescono ad eseguire non tanto per la loro grande mobilità ma più che altro in relazione alle loro proporzioni corporee (leve corte, testa più grande rispetto al corpo e cioò aiuta un pò).

Detto ciò, quale è veramente la forma corretta, quella biomeccanicamente sicura che ci permette di ottenere il massimo dall’esercizio col minimo rischio?
Lo squat al di sotto del parallelo: cioè quando l’anca si trova poco al di sotto della linea del ginocchio e quadricipite è la risposta corretta.

Vi è anche lo squat ass to the grass, tipico da weightlifting e pertanto legato a quella disciplina e a una mobilità fuori dal comune. Vi assicuro che se fate il parallelo con una bella profondità otterrete ottimi risultati senza dover arrivare a profondità estreme.

Queste sono le due forme corrette, tutte le altre disfunzioni motorie come dildo squat e half squat NON SONO SQUAT. Ripeto NON SONO SQUAT. Aggiungo anche che sono anche potenzialmente pericolose.

Andiamo a spiegarne il Perchè : 
In uno squat tecnicamente eseguito alla perfezione i motori principali sono i femorali e glutei (tutta la catena cinetica posteriore). Attivando questa catena cinetica posteriore si creano delle forze di avvolgimento in modo tale che la tibia viene trazionata indietro, proteggendo i crociati e gli altri legamenti.

Cosa che non succede negli half/dildo squat poichè la catena cinetica posteriore non si attiva, ed invece si sente molto lavoro il quadricipite ed aumenta la pressione nelle ginocchia poichè vi state affidando a delle strutture passive.

Se caricate in questa posizione, prima o poi andrete in contro ad un probabile infortunio. Tra le forme “Rischiose e pericolose” delle disfunzioni motorie inserisco anche l’abominio chiamato SQUAT AL MULTIPOWER, essenzialmente un sedersi su un wc immaginario, creando tensioni immani sulle ginocchia col rischio anche chei i piedi scivolino avanti. Una ricetta preparata per il disastro.

Queste forme magari vi permettono anche di caricare di più ma con enormi rischi articolari e legamentosi ed inoltre il lavoro che farete non si trasferirà a nessun altra gesto atletico.

Al contrario lavorando in profondità, per tutto l’arco di movimento, la muscolatura farà un gran lavoro, metterete il turbo e potrete spendere e trasferire questa forza su altri movimenti atletici.

Ad esempio, nella mia esperienza gli effetti si notano subito nella potenza dei pugni e dei calci dato che sfruttiamo la stessa catena cinetica posteriore. Questo è il concetto, fondamentale,  di FORZA SPENDIBILE. Una forza non fine all’esercizio che stiamo facendo, ma riutilizzabile per altre discipline ed a 360°.

Ok Andrea,va bene, molto interessante. Ma io mi alleno da solo, come faccio a capire cosa sbaglio?

Spesso lavoro con Atleti e Persone che per motivi di tempo e lavorativi non possono allenarsi con un’alta frequenza in palestra. Ecco di cosa avrete bisogno:

Il vostro Cellulare, un Quaderno dove annotare allenamenti e le sensazioni provate durante gli esercizi.

  • Parte #1: riprendetevi e cercate di capire cosa sbagliate grazie ad alcune delle immagini allegate. Ripresa laterale, frontale e posteriore.
  • Parte #2: incrociate questi dati visivi con le vostre sensazioni ed annotatele sul diario di allenamento. sentite lavorare i glutei e femorali? Sentite più quad e ginocchia? Sentite il peso che si sposta sulle punte o sui talloni?  Sculate in salita? Annotare tutte queste informazioni vi permetterà di capire dove state sbagliando e correggere più velocemente gli errori prima che diventino acquisiti e cronici.
  • Parte #3 Quando ci vedremo potrò quindi correggervi e farvi procedere verso una corretta esecuzione degli esercizi.Per questo inizialmente E’ importante essere costanti e offrire informazioni più dettagliate, sarà poi più facile allenarsi anche da soli e procedere a delle sedute correttive o di richiamo per rifinire e migliorare insieme la performance.