Sono anni che mi capita di vedere spesso atleti o persone che hanno subito un trauma alle spalle fare ad ogni seduta di allenamento le fantomatiche e miracolose intrarotazioni ed extrarotazioni con elastici per “rinforzare” la cuffia dei rotatori.

Va benissimo in ambito riabilitativo per carità, ma quando si parla di riatletizzazione e ritorno all’attività sportiva e quotidiana, qui spesso allenatori e fisioterapisti mancano l’obiettivo.

Perchè presto quell’atleta/persona comune incorrerà in una recidiva. Esatto.

Ma come? Ho fatto sempre le extrarotazioni ed intrarotazioni con elastico! Sarà la sua risposta.

La prima cosa che bisogna capire è: OGNI MOVIMENTO DELLE SPALLE HA UNA COMPONENTE DI STABILIZZAZIONE.

Fare extra-intrarotazioni con elastico, cavi o manubri non vi insegnerà come tirare, pressare, spingere, trasportare un peso o sollevare con le spalle stabilizzate.

Bisogna incorporare movimenti che forzano ed insegnano a stabilizzare le spalle in posizione ottimale e sicura.

Per questo è così importante saper fare perfettamente movimenti come i piegamenti braccia, i movimenti sopra la testa come lo strict press e i movimenti con uj a componente di spinta verso il basso come le dip alle parallele.

Tantissimi allenatori trascurano questi esercizi per i nuotatori, giocatori di baseball e di pallavolo – atleti che praticano una grande quantità di movimenti sopra la testa – perchè credono che gli esercizi overhead siano pericolosi. Ed Hanno infatti Ragione, possono esserlo; Ma solo  se tu allenatore non sai impostare una corretta propedeutica e insegnare i principi di movimento utili a creare una spalla stabile durante tali movimenti.

E purtroppo l’andamento è questo: Sei un atleta che ha praticato un certo sport per tantissimo tempo, ne conosci ogni sfaccettatura, cominci ad insegnare anche agli altri? Ci sono tre strade:

– La Via più comune e per certi versi la più comoda per non fare disastri –> fai lavorare gli atleti in maniera solo specifica senza insegnargli tutto il bagaglio motorio base che potrebbe proteggerli da infortuni, in questo modo ti escono dei grandi atleti nell’ambito specifico, ma dei totali incapaci motori nel caso decidano di cambiare sport.

– La seconda che sta prendendo piede ma che causa spesse volte dei disastri. Conosci gli effetti benefici degli esercizi a corpo libero e della pesistica decidi di insegnarli. OTTIMO. Peccato che non hai alcuna formazione al riguardo e fai eseguire 1/4 di squat, stacchi da terra storti e panche da far cascare gli occhi a terra, sfociando in esercizi classici da bodybuilding (male eseguiti). Ed è qui che qui tanta gente si infortuna cercando di spingere al limite, dando poi la colpa all’esercizio in sè.

– Terza strada, la più ragionevole: tu grande allenatore del tal sport, ti rivolgi a chi ha una formazione solida in ambito di pesistica e corpo libero e che ha un approccio graduale, funzionale e razionale al movimento. Una persona che si preoccupa di creare prima individui completi dal punto di vista motorio, che crea una solida base per un’atleta più vincente, per una persona più sana e meno storta.

La Terza Strada sarebbe la milgiore, ma purtroppo spesso ci si scontra con la chiusura mentale e la poca umiltà che, purtroppo , mette i bastoni tra le ruote ad ogni innovazione .

Concludendo riguardo alla spalla stabile: insegnate agli atleti a pressare sopra la testa con bilanciere, anche con poco peso ma con tecnica impeccabile e rom completo, insegnate la panca correttamente, focalizzate il lavoro su tutto il sistema e non su una singola parte. Così facendo la cuffia dei rotatori non saprete neanche che cosa sia, come succedeva anni fà quando la panca (fatta male) non esisteva e una delle prove di pesistica olimpica era il press sopra la testa. Infortuni non ce n’erano ma forza ce n’era. Ed anche tanta.