FREDDO: LA SCIENZA DIETRO E I BENEFICI
In questo articolo parlerò di quanto sia stato fondamentale e stimolo di cambiamento l’approccio col Metodo Wim Hof e col freddo.
Io che adoravo e adoro il caldo ho cominciato ad apprezzare e a ricercare il freddo.
Ma perchè?
Farò una grossa panoramica sugli studi riguardo la Cold therapy e gli effetti del freddo sul corpo e sul cervello.
Ci siamo abituati a temperature attorno ai 20-21° C.
D’estate accendiamo il condizionatore in auto e d’inverno programmiamo il termostato del riscaldamento attorno ai 20° (anche se con queste bollette folli ragazzi meglio spegnerlo!).
Le aziende e i negozi fanno lo stesso per cui, parecchio del nostro tempo lo trascorriamo più o meno alle stesse temperature.
Doppi vetri, isolamento termico, cemento e vestiario comodo e caldo ci aiutano a mantenere la temperatura così come piace a noi.
Ci sentiamo bene e siamo a nostro agio, ci abbiamo fatto l’abitudine.
Ma sappiamo che le abitudini sono pericolose perchè ci mantengono nella nostra zona comfort, se vogliamo cambiare fisicamente, mentalmente e emotivamente, dobbiamo uscire dalla zona comfort dobbiamo cercare il discomfort e il disagio fisico. Vi ricordate che le sfide sono un grosso stimolo per il nostro cervello?
D’inverno potremmo trarre vantaggio dal freddo anziché continuare a proteggerci.
L’esposizione al freddo in maniera acuta ha potenti effetti fisici sulla salute e sull’umore.
In alcune parti della Scandinavia, Russia e Cina, nuotare dentro un lago ghiacciato è cosa comune.
Ma cosa succede quando raffreddiamo il nostro corpo?
Il corpo possiede 125000 km di vasi sanguigni, che se mettessimo uno dietro l’altro farebbero il giro del mondo 3 volte.
Tutti questi vasi nutrono miliardi di cellule del corpo con sostanze nutritive ed ossigeno.
Ma perché questo accenno sui vasi sanguigni?
Quando ci esponiamo al freddo il corpo riduce automaticamente il flusso di sangue alle sue parti meno vitali per impedire che la temperatura crolli sotto i 35°. Inizialmente per lo shock i battiti aumentano ma poi diminuiscono, questo è un riflesso automatico ancestrale del nostro corpo al contatto con l’acqua.
Il corpo è così intelligente da dare priorità al cuore e agli altri organi vitali: braccia e gambe ricevono quindi meno sangue
Quando il corpo si scalda di nuovo i vasi sanguigni si aprono e la circolazione riprende come di consueto.
Ecco quindi che con l’esposizione al freddo possiamo allenare la chiusura e apertura dei vasi sanguigni che è un allenamento per la muscolatura liscia. Quindi come la muscolatura scheletrica si rinforza con gli esercizi allo stesso modo avviene per la muscolatura liscia dei vasi.
Tuttavia se mentre ci si espone al freddo la temperatura corporea scende al di sotto dei 35° si va incontro all’ipotermia, che non riguarda solo le estremità, ma sono a rischio anche le normali funzioni metaboliche: la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna scendono, la respirazione si fà più lenta alla fine si perde coscienza e si rischia la morte.
Nell’acqua ghiacciata accade tutto più in fretta.
Wim Hof riesce a rimanere in una vasca di ghiaccio per un’ora e mezza mantenendo una temperatura costante a 37° C. Scherzo della natura? Non proprio, perché seguendo il suo metodo qualsiasi persona riesce ad aumentare di molto la resistenza al freddo.
Ma come è possibile?
La spiegazione è il grasso bruno.
Infatti le ricerche di Hopman et al (2010) mostrano che durante l’esposizione al ghiaccio il tasso metabolico di Hof aumenta del 300%.
Questo perché Hof ha parecchio grasso bruno, che è ricco di mitocondri che attivandosi producono calore.
Da piccoli ne siamo tutti quanti molto dotati ma man mano tende a scemare venendo sostituito dal grasso bianco.
Gli adulti delle società occidentali ne sono quasi del tutto privi.
In uno studio di Marken-Lichtenbeld et al del 2011 il tessuto adiposo bruno viene attivato dagli ormoni dello stress già a 18°C.
Più bassa è la temperatura più viene attivato.
Sempre in un altro studio, all’interno di una camera alla temperatura di 11°, Hof produce il 30% di calore in più .
In chi è sovrappeso è stata documentato l’utilizzo del grasso bianco come carburante per il grasso bruno e tutto ciò si accompagna una un aumento della sensibilità all’insulina chè è importante per diminuire il rischio di problemi cardiovascolari.
Sotto i 9° aumenta il tasso di attivazione del grasso bruno che ricordiamo si attiva appena comincia a scendere la temperatura a livello della pelle.
Oltre ai vasi sanguigni e al grasso bruno abbiamo effetti anche sul sistema nervoso.
Molti studi hanno dimostrato che vi è una grande stimolazione Vagale infatti quando il corpo si adatta al freddo il sistema simpatico (quello che attiva la risposta fight or flight) tende a diminuire la sua attivazione mentre il sistema nervoso parasimpatico (connesso al riposo e alla digestione) si attiva di più. Noradrenalina e Norepinefrina aumentano, per questo abbiamo degli effetti così benefici su soggetti Depressi.
In particolare, riguardo alle Noradrenalina, questa aumenta di 4 volte rispetto ai livelli basali e se ne trova in grandi quantità nel Locus Ceruleus (la parte più profonda del cervello, che controlla le reazioni allo stress e al panico) e nell’Ippocampo.
Inoltre collabora insieme alla Serotonina regolando quindi l’umore.
Inoltre abbiamo una grande stimolazione a livello delle Heat Shock Proteins, la cui funzione è quella di proteggere le cellule dagli stress e favorire la corretta strutturazione e ripiegamento delle proteine preservandole dalla denaturazione.
Ora la cosa si fa un po’ complicata ma esiste una teoria che afferma che il morbo di Alzheimer sia causato anche da un non corretto ripiegamento della proteina Beta Amiloide, che forma delle placche a livello dei neuroni. Hanno anche una importantissima funzione antitumorale.
Capite quanti effetti potremo avere con un semplice mezzo di biohacking come il freddo?
Ma non dimentichiamo che queste vengono attivate anche dal calore, quindi anche la sauna, in combinazione col freddo può essere un utile strumento.
Tutti questi effetti, portano a una diminuzione dell’infiammazione generale del corpo con effetti benefici a cascata.
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