IL TUO CERVELLO LAVORA PIU’ VELOCEMENTE CON UN SONNO RIPOSANTE

Ti è mai capitato di dire a qualcuno “Oggi sono un po’ rallentato- non ho dormito abbastanza”?

Tutti quanti sappiamo a livello innato che la deprivazione di sonno risulta in cambiamenti in come funzioniamo mentalmente.

Descrivere di sentirci “rallentati” sembra essere correlato al fatto di un percepibile ritardo su quanto velocemente riusciamo a svolgere differenti compiti mentali  come ragionare, pianificare o i tempi di reazione che calano.

 

UNO STUDIO INTERESSANTE 

Qual è la scienza dietro a questo fenomeno?

Nel 2017, un gruppo internazionale di ricercatori di Israele, Francia e USA, ha pubblicato uno studio di ricerca sulla rivista Nature Medicine.

Hanno studiato un gruppo di 12 pazienti che erano unici per il fatto che dovevano subire una serie di interventi a livello del cervello. Questi servivano per trattare delle crisi severe che non rispondevano al normale trattamento medico

In questi pazienti, gli scienziati piazzavano degli elettrodi con fibre sottilissime per indentificare dove originavano le crisi e per determinare se quell’area poteva essere limitata senza creare danni significativi.

In modo da indentificare meglio le crisi, i pazienti venivano privati del sonno, cosa che predisponeva a una maggiore incidenza di crisi.

Questi pazienti hanno dato il consenso a sottoporsi a test addizionali sia nello stato di “buon riposo” sia nello stato di “deprivazione di sonno”.

Questi test consistevano nel chiedere ai pazienti di guardare una serie di immagini e identificare quali contenevano facce umane.

Questo test è simili a quando devi fare un check di sicurezza su un sito per capire se sei un robot, identificando le caratteristiche in una serie di immagini.

Gli scienziati hanno preso due tipi specifici di misure.

Un parametro era la velocità con cui gli individui identificavano le immagini contenenti visi.

L’altra era la conducibilità elettrica di certe aree del cervello grazie all’uso delle fibre impiantante nel cervello di questi pazienti.

 

 

I RISULTATI

Come previsto, nella condizione di deprivazione di sonno le persone erano molto più lente e più variabili nei tempi necessari per identificare le immagini corrette.

Quello che è stato sorprendente è che i tempi di conduzione del cervello erano ritardati tra differenti regioni del cervello nei pazienti con deprivazione di sonno

Per esempio, la conduzione dalla corteccia visiva (la parte del cervello che processa le informazioni visive) fino alla corteccia frontale (la parte del cervello che si occupa del ragionamento e del giudizio),  era fino a 4 volte più lenta dopo la deprivazione di sonno.

Questo dimostra che per la prima volta vi è un tangibile e misurabile rallentamento nella comunicazione nel cervello deprivato di sonno.

Le implicazioni sono chiare: in uno stato di deprivazione di sonno siamo veramente e letteralmente più lenti nelle nostre funzioni cognitive.

Dovremo essere ancora più attenti nelle attività mentali di alto livello e anche nei compiti che richiedono un grosso sforzo visivo.

Per esempio, se non dormi da parecchio, reagire a un altro guidatore che ti tagli la strada sarà 4 volte più lento rispetto ai tuoi normali tempi di reazione anche se sei sveglio, cosa che aumenta di molto il rischio di incidenti

Capire e provare a lavorare sulla deprivazione di sonno è importante per il normale funzionamento del cervello.

Il nostro cervello, con un sonno riposante, ha sicuramente dei processi molto molto più veloci.

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