Alti livelli di Forza Muscolare significano una funzione Cognitiva migliore per la popolazione anziana.
Sommario: Un nuovo studio riporta che una più alta forza muscolare significa una migliore funzione cognitiva negli adulti. Tuttavia il test sulla forza della presa non è associato con una migliorata funzione cognitiva.
Fonte: University of Eastern Finland.
Una più alta forza muscolare è associata con una migliore funzione cognitiva in uomini e donne adulti, secondo questo studio Finlandese. E’ stata presa in considerazione la forza della muscolatura superiore ed inferiore insieme alla funzione cognitiva, ma la forza nella presa non era correlata con la funzione cognitiva.
Con tale termine ci si riferisce alle funzioni del cervello relative a ricevere, immagazzinare e processare le informazioni. I risultati sono pubblicati sull’ European Geriatric Medicine.
LO STUDIO
Il campione dello studio era di 338 persone (donne e uomini) con un’età media di 66 anni.
La loro forza muscolare è stata misurata utilizzando il test di forza della presa, 3 esercizi per la parte inferiore come leg extension, leg press, leg curl e 2 esercizi per la parte superiore cioè chest press e seated row.
L’utilizzo dei macchinari non mi entusiasma ma, considerando che magari pochi avevano esperienza di allenamento, l’età media e il fatto che comunque i macchinari impongono un movimento più guidato e standardizzato, non diminuisce la validità dello studio.
I risultati di questi test venivano calcolati separatamente tra parte superiore ed inferiore, mentre per la funzione cognitiva si è utilizzata la batteria di test neuropsicologici CERAD.
La forza della presa è relativamente facile e veloce da misurare ed è stata ampiamente usata in molti studi simili.
Tuttavia, considerando solo questo parametro questo studio non è riuscito a dimostrare alcuna correlazione tra forza muscolare e prestazione cognitiva.
E’ stata dimostrata una correlazione tra forza muscolare e prestazione cognitiva solo quando alla forza della presa si aggiungevano i punteggi dei test per parte inferiore e superiore.
CONCLUSIONI
“Le evidenze suggeriscono di andare oltre il solito test per la forza della presa e includere anche l’upper e il lower body quando si misura la forza muscolare. Questo evidenzierà ancora meglio l’associazione tra forza e prestazione cognitiva” dice il ricercatore Heikki Pentikäinen, il primo autore dell’articolo.
Sappiamo che l’esercizio ha numerosi benefici, e l’allenamento di forza è la scelta giusta per chi vuole aumentare la massa muscolare (o tonificare per venire incontro alle donne).
GLI EFFETTI SUL CERVELLO
Tuttavia i risvolti a livello neurologico e cognitivo sono poco indagati. Sappiamo che comunque l’allenamento della forza ,oltre a tutti i classici benefici, ha importanti effetti sulla protezione della conduzione nervosa, prevenendo la degenerazione della mielina che avvolge i nervi ad alta conduzione. Si è dimostrato utile per rallentare i sintomi di molte malattie neurodegenerative come sclerosi multipla, parkinson, alzheimer.
Bisogna sdoganare l’immagine dell’allenamento con i pesi come un atto di vanità col solo scopo estetico, poiché ad oggi, con tutte le evidenze scientifiche l’allenamento di forza si è dimostrato superiore su certi aspetti che ad esempio l’allenamento aerobico non può e non riesce a colpire.
Abbinare entrambe le modalità di allenamento e in sostanza muoversi, e imparare nuove skills, sono sicuramente alcune delle soluzioni migliori per mantenere un cervello e un corpo giovane, performante, resiliente.
ALTRE CURIOSITA’
Questo studio ha fornito un nuovo punto di vista riguardo la metodologia e la misurazione della forza muscolare oltre al ruolo del sistema muscoloscheletrico sulla funzione cognitiva.
Questo studio fa parte del DR’s EXTRA Study, che è un studio randomizzato e controllato di 4 anni su 1400 persone che vuole analizzare gli effetti dell’esercizio e della nutrizione sulla funzione endoteliale, l’arteriosclerosi, e la funzione cognitiva.